Centro di Aiuto alla Vita

Organizzazione di volontariato - ODV
Via Garavini, 19 - 48014 Castel Bolognese

 

Sede Operativa: Via Don Carlo Cavina, 1 - 48014 Castel Bolognese (RA)

presso l’ex convento dei Cappuccini
Tel.: 
339 7959306

Numero verde SOS Vita: 800 813 000 (www.sosvita.it) 

 

Presidente: Paola Dalmonte

e-mail: cav.castelbolognese@virgilio.it

 

I servizi del C.A.V.:


CENTRO DI ASCOLTO
Aperto ogni lunedì
dalle ore 17:30 alle ore 19:00
in via Don Carlo Cavina, 1
Castel Bolognese
Tel.: 339 7959306

 

PUNTO DI RACCOLTA
Abbigliamento pulito e in buono stato per
bambini (0-10 anni)
Attrezzature (carrozzine, lettini, passeggini,
…) e giochi per la prima infanzia
Alimenti per neonati e pannolini
Aperto il primo mercoledì di ogni
mese dalle ore 21 alle ore 22
Via Don Carlo Cavina, 1
Castel Bolognese

 

Il Centro di Aiuto alla Vita di Castel Bolognese è il primo centro che nasce nella Diocesi di Imola e ha lo scopo di offrire, gratuitamente e con riservatezza, consiglio, assistenza ed aiuti materiali alle mamme in attesa di un bimbo, oltre che di promuovere una cultura della vita.
A partire dal 1975 (anno di fondazione a Firenze del primo Centro di Aiuto alla Vita) a tutto il 2016 sono stati oltre 190mila i bambini aiutati a nascere grazie ai Cav. Centinaia di migliaia sono state le donne accolte, assistite, ascoltate, aiutate.  
Il numero dei Centri e dei Servizi di Aiuto alla Vita (349 in tutta Italia) è già un dato di per sé importante, ma assai più eloquente è quello che i Cav e i Sav fanno con il loro impegno di solidarietà e di condivisione. Più delle operatrici dei Centri, sono quei bambini e le loro mamme (ogni anno 30mila donne vengono assistite in vario modo, di esse quasi la metà sono gestanti) che potrebbero raccontare storie drammatiche - quasi tutte, però, a lieto fine - di speranze perdute e ritrovate, di fiducia smarrita e restituita. E nessuna mamma ha mai rimpianto la scelta fatta di tenersi il proprio bambino.
Invece diverse donne che avevano abortito sono spesso diventate entusiaste operatrici dei Cav. Anche molte donne che hanno fatto ricorso all’aborto sono state accolte e aiutate psicologicamente a superare le loro difficoltà.

 

Link:

http://www.prolife.it/centri-di-aiuto-alla-vita/

http://www.mpv.org/cav

 

Per mettere a disposizione più materiale possibile alle famiglie, il nostro CENTRO DI RACCOLTA sarà APERTO TUTTI I  PRIMI MERCOLEDI' DEL MESE dalle ore 21,00 alle ore 22,00 per smistare, riordinare e preparare i materiali da destinare alle situazioni di bisogno.

Per accedere al centro di raccolta bisogna entrare dal cancello grande che porta ai campi da calcio a destra della chiesa, dopo i locali del bar e salire la scala esterna di ferro.

 

Per maggiori informazioni contattare: 

-Luisa cell.: 339 279 9399
-Anna cell.: 340 220 9784

 

Un grazie di cuore a tutti coloro che potranno aiutarci.

 

 

2008-2023 – 15 anni di Centro di Aiuto alla Vita a Castel Bolognese

A quidici anni dalla sua fondazione, il CAV di Castel Bolognese vuole ringraziare la Parrocchia di San Petronio e, in particolare, il Parroco Don Marco Bassi per il sostegno che ha sempre dato all’attività svolta.

Un sentito ringraziamento va anche alla Diocesi di Imola, che ha contribuito, coi fondi derivanti dall’8 per mille, a sostenere, oltre alle nostre attività caritative, anche le spese per i lavori di ristrutturazione dei nuovi locali del centro di ascolto, inaugurati il 30 settembre 2017.

 

Grazie ancora a tutti! 

Che cos'è il CAV - Diventare Soci.pdf
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Avvisi, eventi, iniziative:

DOMENICA 4 FEBBRAIO 2024

46° GIORNATA PER LA VITA

A tutti i soci e i sostenitori del Centro di Aiuto alla Vita di Castel Bolognese
 
Domenica 4 Febbraio 2024 si celebrerà la 46° Giornata Nazionale per la Vita. I volontari del Centro di Aiuto alla Vita di Castel Bolognese organizzeranno l'iniziativa "Una primula per la vita".
 
Saremo presenti per la vendita delle primule in Piazza Bernardi dalle 9,00 alle 12,30 e al termine delle Sante Messe nelle Chiese di San Petronio, del Monastero, dei Cappuccini, di Casalecchio, Biancanigo, Tebano, Campiano, Serra, Borello, Pace, Castelnuovo, San Mauro, Riolo Terme e Casola Valsenio. Il ricavato andrà a sostegno dei progetti che il CAV ha attivato a favore di bimbi da 0 a 3 anni.
 
Sarà inoltre possibile rinnovare l'adesione a soci per l'anno 2024 nella mattinata di domenica 4 Febbraio davanti alla Chiesa di San Petronio. Vi ricordiamo che l'adesione è ad offerta libera.
 
Sperando di incontrarvi domenica, inviamo a tutti un caro saluto.
 
Il Consiglio Direttivo

clicca sulle immagini per ingrandirle:

Giornata per la Vita 2024

 46esima Giornata Per La Vita: il messaggio della CEI

 

“La forza della vita ci sorprende”

 

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 46ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 4 febbraio 2024 sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)».

1. Molte, troppe “vite negate”
Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio.
La vita del nemico – soldato, civile, donna, bambino, anziano… – è un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita dei lavoratori è spesso considerata una merce, da “comprare” con paghe insufficienti, contratti precari o in nero, e mettere a rischio in situazioni di patente insicurezza. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto. La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi. In tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o “del giorno dopo” facilmente reperibili.
Tante sono dunque le “vite negate”, cui la nostra società preclude di fatto la possibilità di esistere o la pari dignità con quelle delle altre persone.

2. La forza sorprendente della vita
Eppure, se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri. Le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna vita va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione.
Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri.
La vita, ogni vita, se la guardiamo con occhi limpidi e sinceri, si rivela un dono prezioso e possiede una stupefacente capacità di resilienza per fronteggiare limiti e problemi.

3. Le ragioni della vita
Al di là delle numerose esperienze che fanno dubitare delle frettolose e interessate negazioni, la vita ha solide ragioni che ne attestano sempre e comunque la dignità e il valore.
La scienza ha mostrato in passato l’inconsistenza di innumerevoli valutazioni discriminatorie, smascherandone la natura ideologica e le motivazioni egoistiche: chi, ad esempio, tentava di fondare scientificamente le discriminazioni razziali è rimasto senza alcuna valida ragione. Ma anche chi tenta di definire un tempo in cui la vita nel grembo materno inizi ad essere umana si trova sempre più privo di argomentazioni, dinanzi alle aumentate conoscenze sulla vita intrauterina, come ha mostrato la recente pubblicazione Il miracolo della vita, autorevolmente presentata dal Santo Padre.
Quando, poi, si stabilisce che qualcuno o qualcosa possieda la facoltà di decidere se e quando una vita abbia il diritto di esistere, arrogandosi per di più la potestà di porle fine o di considerarla una merce, risulta in seguito assai difficile individuare limiti certi, condivisi e invalicabili. Questi risultano alla fine arbitrari e meramente formali. D’altra parte, cos’è che rende una vita degna e un’altra no? Quali sono i criteri certi per misurare la felicità e la realizzazione di una persona? Il rischio che prevalgano considerazioni di carattere utilitaristico o funzionalistico metterebbe in guardia la retta ragione dall’assumere decisioni dirimenti in questi ambiti, come purtroppo è accaduto e accade. Da questo punto di vista, destano grande preoccupazione gli sviluppi legislativi locali e nazionali sul tema dell’eutanasia.
Così gli sbagli del passato si ripetono e nuovi continuamente vengono ad aggiungersi, favoriti dalle crescenti possibilità che la tecnologia oggi offre di manipolare e dominare l’essere umano, e dal progressivo sbiadirsi della consapevolezza sulla intangibilità della vita. Deprechiamo giustamente le negazioni della vita perpetrate nel passato, spesso legittimate in nome di visioni ideologiche o persino religiose per noi inaccettabili. Siamo sicuri che domani non si guarderà con orrore a quelle di cui siamo oggi indifferenti testimoni o cinici operatori? In tal caso non basterà invocare la liceità o la “necessità” di certe pratiche per venire assolti dal tribunale della storia.

4. Accogliere insieme ogni vita
Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione.
Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che «il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili» (Discorso all’associazione Scienza & Vita, 30 maggio 2015). La drammatica crisi demografica attuale dovrebbe costituire uno sprone a tutelare la vita nascente.

5. Stare da credenti dalla parte della vita
Per i credenti, che guardano il mistero della vita riconoscendo in essa un dono del Creatore, la sua difesa e la sua promozione, in ogni circostanza, sono un inderogabile impegno di fede e di amore. Da questo punto di vista, la Giornata assume una valenza ecumenica e interreligiosa, richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno.

Roma, 26 settembre 2023

Il Consiglio Episcopale Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana

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